© Comunità Parrocchiale di Pioppe-Salvaro-Sibano-Malfolle (BO)
CATECHESI 20 Dic 2015
IV Domenica di Avvento Anno C
Dal libro del profeta Michèa (5,2-5)
Dalla lettera agli Ebrei (10,5-10)
Dal Vangelo di Luca (1,39-48)
In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò
Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed
esclamò a gran voce: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!
A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?
Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo.
E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore".
Allora Maria disse: "L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua
serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
OGGI abbiamo letto il vangelo e abbiamo pensato all’INCONTRO e al SALUTO tra Maria e
Elisabetta. Abbiamo detto che il saluto è l'inizio della comunicazione tra le persone: non si inizia
un incontro senza un saluto.Maria entra e grazie alla sola sua presenza di energia buona e
positiva, Elisabetta si sente bene, felice e il bimbo si muove.Maria non parla, ma arriva e saluta
ponendosi di persona di fronte a Elisabetta in silenzio.Elisabetta vede Maria, la guarda e parla:
Elisabetta ha uno sguardo profondo che trova il coraggio di dire cose grandi, di andare oltre.
Allora abbiamo cercato di riflettere su COME CAMBIANO le cose a seconda di come ci
comportiamo: nel nostro agire e da come parliamo. Abbiamo preso delle frasi che riguardano
l’incontro e il saluto fra le persone e abbiamo provato a salutarci in due modi: la prima volta in
modo arrabbiato e aggressivo, la seconda volta in modo gentile e con atteggiamento di
disponibilità verso la persona a cui ci si rivolge.
Alla fine l’abbiamo rappresentato in chiesa, davanti alla comunità come testimonianza del nostro
impegno di pace e tolleranza nell’incontro, insieme ad un cartellone senza parole ma pieno di
colori.
Questo cartellone rappresenta
la nostra amicizia, la pace e la
generosità: le energie positive
che possiamo utilizzare
per fare le cose insieme.